Da 113 anni l’Hotel Zanella di Peio Fonti ospita una piccola centrale idroelettrica che gli permette non solo di essere indipendente ma anche di vendere il surplus di energia prodotta. La struttura, che ha aderito al progetto Pejo Plastic Free, è uno dei casi simbolo di un territorio sempre più attento all’ambiente. E i costi energetici crescenti lo rendono una best practice da studiare e imitare
Peio (TN), 11 novembre 2022 – I turisti, è noto, amano il confort, i panorami e le opportunità di svago. Ma non trascurano di certo la dimensione green. Anzi. Negli ultimi dieci anni, rileva l’ultimo rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, la quota dei turisti che dichiarano di scegliere un albergo informandosi in anticipo sull’attenzione di quest’ultimo nei confronti dell’ambiente è passata dal 35% al 48%. Il dato, diffuso dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi, lancia implicitamente un messaggio chiaro: per le strutture ricettive, investire nell’efficienza energetica e nella gestione sostenibile significa anche pensare alla propria crescita. Ovvero adeguarsi a una domanda di servizi e ospitalità sempre più attenta e consapevole.
Lo sanno bene i gestori dell’Hotel Zanella di Peio Fonti, nel cuore della Val di Sole. Una struttura a bassissimo impatto che si distingue per una peculiarità davvero insolita. Fin dai primi del Novecento, infatti, l’albergo ospita al suo interno addirittura una piccola centrale idroelettrica. In questo modo l’edificio può alimentarsi autonomamente con un flusso energetico prodotto da una fonte rinnovabile, con ovvie conseguenze positive in termini ambientali ed economici. «Le emissioni della struttura, qui da noi, sono praticamente nulle», spiega Maurizio Zanella, il titolare. «La mini-centrale è frutto di una concessione che il mio trisavolo Bortolo chiese e ottenne addirittura nel 1909. Nel 2006 abbiamo rifatto l’impianto, collegandoci alla rete e iniziando a vendere l’energia in eccesso.
Le azioni per ridurre i propri costi energetici ed emissioni
I costi? «Sono irrisori», aggiunge Maurizio. E non è tutto: l’energia termica viene fornita dalla rete di teleriscaldamento che sfrutta il cippato, un combustibile ricavato dalla biomassa legnosa ridotta a scaglie. La coibentazione degli ambienti e il sistema di controllo a distanza con sensori di temperatura in ogni locale e in tutte le stanze consentono di limitare la dispersione di calore in inverno. Il carattere eco-friendly dell’albergo emerge poi da tanti elementi che ne caratterizzano offerta e gestione. All’esterno e in bella vista, ad esempio, i turisti possono trovare le preziose colonnine di ricarica per l’auto elettrica. Lo stesso albergo è dotato di un apposito veicolo a zero emissioni per servizi vari, inclusi i trasferimenti dei clienti dalla fermata del treno o dell’autobus.
All’interno della struttura, nel frattempo, tutto si muove secondo la logica delle strategie anti spreco e del corretto smaltimento. I rifiuti sono suddivisi secondo i principi della raccolta differenziata: i materiali, opportunamente separati, sono portati all’isola ecologica mentre le frazione organica finisce al centro di compostaggio; gli avanzi di cibo ancora commestibile, invece, vengono ritirati da un allevatore di zone che li utilizza per nutrire i suoi animali; gli oli da frittura sono riciclati da un’azienda specializzata. Altre scelte di gestione all’interno dell’hotel – dalla riduzione degli imballaggi all’impiego di prodotti biologici a km 0, passando per l’utilizzo di lampade a led oppure a risparmio energetico – contribuiscono a plasmare l’identità della struttura.
L’Hotel Zanella, assicura il suo titolare, guarda avanti. E non è un caso che per il futuro si inizino ad ipotizzare forme di collaborazione sempre più strette. «Molti alberghi hanno già installato pannelli fotovoltaici e fanno crescente ricorso alle fonti rinnovabili», osserva ancora Maurizio. «Potrebbero esserci davvero le condizioni per creare una comunità energetica per condividere queste risorse. Sarebbe una soluzione ideale». Il contesto, del resto, appare propizio.
Un esempio delle best practice ambientali della Val di Sole
Il territorio, infatti, mostra da tempo una crescente sensibilità sui temi dell’ambiente e del risparmio energetico. Due dimensioni che si intrecciano in modo sempre più stretto. Quello di Maurizio Zanella è infatti uno dei venti centri ricettivi che hanno aderito al progetto Pejo Plastic Free proposto da APT Val di Sole. Lanciata nella stagione sciistica 2019-2020, l’iniziativa aveva coinvolto nella prima fase società impianti, la scuola di sci e i rifugi della ski area Pejo3000, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, chiamate a eliminare bottiglie d’acqua e bibite in plastica, stoviglie monouso, cannucce e bustine di ketchup e maionese per creare un ambiente plastic free. Con l’avvio del secondo step nell’anno successivo, il progetto si è esteso a hotel, residence e affittacamere cui si sono aggiunti una casa vacanze e un campeggio.
«L’esperienza dell’hotel Zanella e le iniziative che la Val di Sole sta portando avanti evidenziano come sia possibile creare un turismo montano che riduca, anno dopo anno, il proprio impatto sull’ambiente e crei benessere condiviso per l’intero territorio» spiega Fabio Sacco, direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole. «Per riuscirci serve una visione globale, un’adeguata pianificazione, la capacità di mettere insieme le diverse azioni concrete e il coraggio di fare scelte che non aspirino necessariamente a risultati nel breve periodo. Probabilmente lo spirito di comunità tipico delle nostre valli aiuta a creare consenso attorno a questi obiettivi».