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Dissesto, degrado, desertificazione, contaminazione, cementificazione: Re Soil presenta il primo Rapporto sulla salute del suolo italiano.

Dissesto, degrado, desertificazione, contaminazione, cementificazione: Re Soil presenta il primo Rapporto sulla salute del suolo italiano.

SAVE THE DATE: Roma, Palazzo Rospigliosi – 30 Novembre 2023 ore 9.30

La pubblicazione, realizzata da Re Soil Foundation in collaborazione con rappresentanti di Joint Research Center, Ispra, Crea e delle varie società del suolo, fotografa le diverse forme di degrado e indica azioni prioritarie per invertire la rotta. Un approccio olistico per portare sotto i riflettori un’emergenza ancora oggi decisamente sottovalutata. A livello mondiale, entro 60 anni, potremmo perdere la totalità delle terre fertili.

Roma, 7 novembre 2023 – Una vera e propria “Cenerentola” delle emergenze ambientali. Essenziale per il futuro dell’Umanità, per la produzione agricola, per sperare di raggiungere i tanto agognati obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera. Eppure ancora oggi l’importanza della salute del suolo è ampiamente sottovalutata. La fotografia delle sue condizioni a livello mondiale è allarmante: con l’attuale tasso di erosione, entro il 2050 il 90% dei suoli sarà a rischio. Nei prossimi 60 anni potremmo perdere la totalità della terra fertile e coltivabile. I costi economici, per le sole produzioni agricole perdute, si aggirano sui 400 miliardi di euro. 

Ovviamente anche la situazione italiana non è rosea: basti pensare che, nell’ultimo quarto di secolo, abbiamo già perso il 28% dei terreni coltivabili. Esistono diverse pubblicazioni che hanno analizzato singoli fattori di degrado cui è sottoposto il suolo nazionale, a partire dalla meritoria pubblicazione ormai decennale di ISPRA sul consumo di suolo. Ma finora è mancato un rapporto che le riunisse tutte: erosione, desertificazione, dissesto idropedologico, contaminazione, impermeabilizzazione, perdita di sostanza organica. Per tentare di colmare questa lacuna, Re Soil Foundation ha realizzato “La salute del suolo italiano al tempo della crisi climatica”.

La conferenza di presentazione si terrà giovedì 30 novembre dalle 9.30 nel Salone delle Statue di Palazzo Rospigliosi. Data non casuale, perché è il giorno in cui inizierà la Cop28 di Dubai ed è a ridosso del World Soil Day 2023.

Il Rapporto sulla salute del suolo italiano è un’opera a più mani: a renderla possibile è la preziosa collaborazione di rappresentanti del Joint Research Center della Commissione europea, del CREA (Consiglio per la Ricerca e l’Economia Agraria), dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale), del Ministero dell’Ambiente e dell’Università di Bologna.

“Il nostro obiettivo – spiega Walter Ganapini, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Re Soil Foundation – è di riunire in un’unica pubblicazione i dati più aggiornati e completi a nostra disposizione. In questo modo, vogliamo rivolgerci non tanto al gruppo degli addetti ai lavori, per i quali dimensioni e implicazioni dell’emergenza suolo sono ben note, quanto agli operatori dell’informazione, agli amministratori e all’opinione pubblica per aiutarli a comprendere quanto il problema sia già oggi urgente multiforme e richieda di essere affrontato attraverso un approccio olistico che coinvolga tutte le competenze e le esperienze virtuose che ruotano attorno al Pianeta-suolo”. 

Proprio per questo, il rapporto contiene, oltre ai capitoli di analisi delle diverse forme di degrado, anche una serie di proposte realizzate dalle più importanti Società del suolo e realtà accademiche del mondo agricolo (Società Italiana Scienze del SuoloSocietà Italiana Chimica AgrariaSocietà Italiana di PedologiaAccademia Nazionale di AgricolturaScuola Agraria del Parco di Monza). Ma all’interno della pubblicazione, vengono anche presentate alcune buone pratiche e casi studio – mappati, analizzati e raccontati dalla Fondazione Re Soil – che indicano possibili soluzioni concrete ai problemi illustrati.

Alla presentazione del rapporto, il 30 novembre, interverranno gli autori che hanno curato le diverse analisi: Luca Montanarella, componente del JRC-CE, vincitore del Glinka World Soil Prize della FAO; Claudio Ciavatta, professore ordinario di Chimica Agraria all’università di Bologna; Giuseppe Corti, direttore Agricoltura e Ambiente del CREA; Michele Munafò, responsabile del Servizio per il Sistema Informativo Nazionale Ambientale dell’ISPRA; Francesca Assennato, responsabile dell’Area monitoraggio e analisi integrata dell’uso del suolo, trasformazioni territoriali e processi di desertificazione dell’ISPRA; Laura D’Aprile, capo del Dipartimento Transizione ecologica e investimenti verdi del Ministero dell’Ambiente. Previsti inoltre gli interventi dei rappresentanti delle diverse società del suolo. 

Il programma completo della conferenza è disponibile su www.resoilfoundation.org. Per accedere alla conferenza è necessario accreditarsi compilando il form al seguente link https://resoilfoundation.org/eventi/presentazione-del-rapporto-salute-del-suolo/#registrati o mandando una mail a media@resoilfoundation.org.

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La partecipazione alla conferenza è valida per il conseguimento dei crediti formativi previsti dall’Ordine dei giornalisti e dall’Ordine degli agronomi e dottori forestali.

CHE COS’È RE SOIL FOUNDATION

Re Soil Foundation è la fondazione che nasce per salvaguardare uno dei beni più importanti e allo stesso tempo sottovalutati del Pianeta: il suolo. Promossa dall’Università di Bologna, Coldiretti, Novamont e Politecnico di Torino, la Fondazione si pone l’obiettivo di dare impulso a un reale cambiamento a partire dalla tutela del suolo e dal concetto chiave di rigenerazione territoriale.

Mira a promuovere attività nei settori della ricerca scientifica, del trasferimento tecnologico, della formazione e divulgazione e della creazione di consapevolezza, promuovendo così la salute del suolo, la qualità della vita e la decarbonizzazione del nostro sistema. Per farlo il contributo di tutti è fondamentale: Re Soil Foundation si pone come punto di riferimento per raccogliere le forze più virtuose e realizzare la transizione verso un futuro sostenibile, l’unico possibile, che ponga al centro il suolo.

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