Il MUSE ha ospitato l’evento “Melinda Next Generation – Ricette di sostenibilità ambientale, economica e sociale”. I giovani esperti e ricercatori del Consorzio hanno presentato i principali progetti in corso. Tra condivisione e gioco di squadra cresce il legame tra il mondo ortofrutticolo e il suo territorio.
Trento, 26 marzo 2024 – Una produzione sostenibile, rispettosa della terra e dei suoi equilibri. Ma anche la responsabilità sociale, espressione di quel duplice legame che unisce le imprese con i loro luoghi d’origine e i consumatori. Due grandi temi, di assoluta attualità, che hanno caratterizzato “Melinda Next Generation – Ricette di sostenibilità ambientale, economica e sociale”, l’incontro con la comunità organizzato ieri da Melinda e Apot presso il MUSE di Trento. L’evento, condotto dal biologo, divulgatore e volto noto dello storico programma televisivo Melaverde, Vincenzo Venuto, è stato un’occasione di confronto con le persone a cominciare dagli agricoltori e dai portatori di interesse. Oltre che un’opportunità per avvicinare ulteriormente il sistema ortofrutticolo trentino e il suo territorio promuovendo le idee di condivisione e gioco di squadra come strumenti di mutuo sostegno e crescita collettiva.
Aspetti cruciali che emergono con forza nel primo Bilancio di Sostenibilità di Melinda che prosegue il percorso iniziato nell’ambito del progetto “Trentino Frutticolo Sostenibile” promosso da Apot, già autrice del suo bilancio sul tema. Ma non solo. Perché l’impegno per una produzione responsabile in campo sociale e ambientale, ha ricordato Melinda, passa anche attraverso il riconoscimento dell’importanza di un fattore chiave: il ruolo centrale delle nuove generazioni. Sono loro, più di chiunque altro, ad affermarsi come principali protagoniste del cambiamento e della promozione di un ambiente più sano, virtuoso e fertile, in senso lato, che possa costituire la base stessa del loro avvenire. E non è un caso, ovviamente, che lo stesso Consorzio abbia istituito un valido gruppo di lavoro composto da giovani esperti impegnati a studiare e sviluppare nuove strategie nell’ambito della sostenibilità.
Tra questi Jessica Paternoster, responsabile Trade Marketing, Jasmine Chini, del reparto Ricerca e Sviluppo, Loris Marchel, responsabile Qualità APOT e Simone Dalpiaz, responsabile Qualità Melinda. A loro sono stati affidati gli interventi su alcuni dei temi chiave dell’incontro: dall’avvio di un necessario cambio di passo sul fronte della sostenibilità, al ruolo di quest’ultima in senso strategico e valoriale; dalle normative in materia ai nuovi progetti, dalle iniziative di formazione a quelle per la tutela della biodiversità e l’uso responsabile degli agrofarmaci, dall’efficientamento energetico alla riduzione delle emissioni attraverso l’ampliamento delle celle ipogee e la costruzione della funivia delle mele.
Azioni per il presente e per il futuro, per il territorio e le persone. Ma esse implicano necessariamente un coinvolgimento attivo. Un vero e proprio lavoro di squadra. Ed è qui che entrano in gioco i progetti congiunti che chiamano in causa settori e attori diversi. A ricordarlo, nel corso dell’evento, Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing e Andrea Nardelli, direttore generale di Dolomiti Energia Trentino Aquila Basket. Tra le iniziative citate, i progetti di responsabilità sociale a cominciare da “Tutti nello stesso campo”, che coinvolge persone con disabilità, richiedenti asilo, giovani e volontari. Ma anche la costruzione del nuovo centro visitatori MondoMelinda dal quale partirà un percorso dedicato per la visita alla funivia e alle celle ipogee con ovvie ricadute positive per il comparto turistico locale.
Infine il cibo. E non potrebbe essere altrimenti. Cibo come tradizione, cultura, territorio e valori. Ma anche come sapere scientifico, ha ricordato Annalisa Tirella, ricercatrice del BIOtech Research Center, Dipartimento Ingegneria Industriale dell’Università di Trento, proponendo un’originale chiave di lettura. E poi cibo come materia prima, compendio di responsabilità ambientale a partire dal campo. A raccontarlo Simone Rugiati, chef e conduttore televisivo. A lui, da tempo interprete di un’idea di cucina fondata sulla valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura sostenibile, è stata affidata dal palco la chiusura dell’evento.